CHIUSURA SEDI IERFOP

In ottemperanza al DPCM 09 marzo 2020, al fine di tutelare la vostra salute e quella dei collaboratori di IERFOP, si comunica che tutte le sedi operative dell’Istituto, resteranno chiuse da domani 11/03/2020 fino al 03/04/2020.

Per comunicazioni urgenti o info scrivete a ierfop@ierfop.org

Emergenza Coronavirus. Servizi gratuiti di supporto psicologico telefonico

Il servizio, rivolto a chi si trova in quarantena o in isolamento domiciliare a causa dell’emergenza Coronavirus, è promosso dalla Società Italiana Psicologia dell’Emergenza in alcune regioni d’Italia
In questi giorni di emergenza sanitaria anche il peso psicologico di una situazione inedita e grave si fa importante. Segnaliamo pertanto un servizio utile, messo a disposizione in alcune zone d’Italia da SIPEM SoS Federazione – Società Italiana Psicologia dell’Emergenza.

Si tratta di un servizio gratuito di supporto psicologico telefonico rivolto a chi si trova in quarantena o in isolamento domiciliare a causa dell’emergenza Coronavirus.
l servizio è attivo nelle regioni Lombardia, Emilia Romagna e Sardegna, con specifiche e differenti modalità.

LOMBARDIA: Per informazioni o accedere al servizio mandare una mail a sipemsoslombardia@gmail.com oppure un sms o whatsapp al numero 379 1898986 indicando un recapito telefonico per essere ricontattati da uno psicologo volontario.
Il servizio è a cura di SIPEM SoS Lombardia Società Italiana Psicologia dell’emergenza
EMILIA ROMAGNA: Per informazioni e accedere al servizio mandare una mail a info@sipem-er.it indicando un recapito telefonico a cui essere ricontattati.
Il servizio è a cura di Sipem SoS Emilia Romagna – Psicologia dell’emergenza

SARDEGNA: Servizio gratuito di supporto psicologico attivo tutti i giorni dalle 15:00 alle 19:00. Numero Verde 800197500/ 379 1663230
Il servizio è a cura di:
SIPEm SoS Sardegna – Società Italiana di Psicologia dell’Emergenza
Psicologi per i Popoli Sardegna
Croce Rossa Italiana – Comitato Regionale Sardegna
Ordine degli Psicologi della Sardegna
EMDR

Fonte: www.disabili.com

Disabilità e didattica a distanza, a Roma il sostegno arriva a domicilio

Se gli studenti, in tempi di misure straordinarie e scuole chiuse soffrono la mancanza dell’innovazione tecnologica per cui non è possibile nemmeno fare la tanto, in questi giorni, citata “scuola a distanza”, gli studenti con disabilità soffrono di più in quanto non è stato nemmeno previsto per loro, tra le tante misure pensate e messe in atto, di avere al proprio domicilio le figure che normalmente li affiancano a scuola.

Alle numerose richieste e appelli lanciati dai disabili e dalle loro famiglie, dagli educatori e dalle associazioni, rispondono la città di Roma e molti comuni italiani, attivando un servizio che prevede il supporto da parte degli operatori educativi per l’autonomia e la comunicazione, che andranno al domicilio degli studenti con disabilità e li supporteranno nella didattica a distanza e non solo.

L’inclusione è un diritto imprescindibile, cui non si può derogare neanche di fronte a un’emergenza sanitaria come quella che stiamo vivendo: per questo, il Comune di Roma e, come lui, tanti altri comuni italiani, hanno accolto l’appello di famiglie e associazioni, affinché gli studenti con disabilità non fossero lasciati fuori dalla didattica a distanza messa in campo da tanti docenti. Sopratutto il Ciis e il gruppo “Non c’è Pei senza condivisione” avevano rivendicato questo diritto, in una lettera indirizzata alla ministra Azzolina. Dall’altro lato, anche gli educatori avevano chiesto, tramite alcune associazioni, di poter continuare il proprio lavoro a casa dei ragazzi. Ora gli enti reagiscono all’appello: “L’Amministrazione Capitolina ha deciso, vista la sospensione dell’attività didattica fino al 15 marzo, di convertire le ore di assistenza scolastica erogata dagli Operatori Educativi per l’Autonomia e la Comunicazione (OEPAC) in interventi da effettuarsi a domicilio – fa sapere Roma Capitale, che come tanti altri comuni ha deciso di fornire questo servizio – La misura è stata comunicata dall’assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale, Veronica Mammì, con una nota inviata a tutti i Municipi.

I servizi potranno dunque essere organizzati dagli stessi Municipi, in condivisione con le famiglie dei bambini con disabilità, ed erogati dagli stessi operatori attualmente affidatari del servizio scolastico. La prestazione sarà effettuata per il numero di ore già assegnate a ciascun utente, che potranno essere cumulate nell’arco della settimana”.

A commentare la decisione, la stessa sindaca Raggi: “È una misura fondamentale che abbiamo voluto garantire a sostegno dei bambini con disabilità e delle famiglie – dichiara – Lavoriamo in questa fase delicata per dare la massima continuità possibile ai servizi e sostegno ai cittadini”. E spiega l’assessora Mammì: “Una delle nostre priorità, appena ci è stata comunicata la sospensione dell’attività didattica, è stata poter garantire ai bambini con disabilità che si trovano a casa lo stesso sostegno di cui beneficiano ogni giorno nelle strutture scolastiche. Vogliamo così contribuire ad accompagnarli lungo l’attraversamento di questo periodo di cambiamento della loro quotidianità, dando continuità al rapporto con gli operatori, tutelando i lavoratori e sostenendo le famiglie”. Per Andrea Venuto, delegato della Sindaca all’Accessibilità Universale, “il diritto all’assistenza si deve sposare con il diritto allo studio anche a domicilio. Le famiglie con studenti con disabilità andavano assolutamente supportate in questa fase difficile. #RomAccessibile è anche questo”, conclude. (cl)

Fonte: www.pressin.it

Emergenza coronavirus: chiediamo un’attenzione specifica per la disabilità

«Le persone con disabilità, e più in generale tutte quelle che presentano un quadro clinico precario, sono maggiormente esposte sia ai rischi sanitari derivanti dall’epidemia di coronavirus, sia alle ricadute sociali che da quella derivano. A queste persone va riservata una maggiore e specifica attenzione»: lo hanno scritto le Federazioni FISH e FAND all’Ufficio per la Promozione dei Diritti delle Persone con Disabilità, presso la Presidenza del Consiglio, chiedendo interventi urgenti, dedicati in particolare alla scuola, al lavoro e ai centri diurni e residenziali
«In questi giorni particolarmente convulsi e frenetici – si legge in una nota diffusa congiuntamente da FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’handicap) e FAND (Federazione tra le Associazioni nazionali delle Persone con Disabilità), a firma dei rispettivi presidenti Vincenzo Falabella e Nazaro Pagano – vengono opportunamente assunte misure per il contenimento della diffusione del coronavirus, ma anche di sostegno a famiglie, lavoratori, imprese. Queste misure, tuttavia, dovrebbero prestare ancora maggiore attenzione a chi è maggiormente esposto al rischio di contagio e anche agli effetti sociali di un’emergenza che colpisce tutto».
Alla luce di queste parole, dunque, le Federazioni hanno inviato una formale comunicazione all’Ufficio per la Promozione dei Diritti delle Persone con Disabilità, presso la Presidenza del Consiglio (la denominazione ufficiale è Ufficio per le Politiche in favore delle Persone con Disabilità), chiedendo di integrare urgentemente le misure adottate fino ad oggi, con ulteriori disposizioni a tutela e a sostegno delle persone con disabilità o di chi versa già in precarie condizioni di salute e delle loro famiglie.

Le richieste di FISH e FAND riguardano innanzitutto la scuola e il diritto allo studio, ma anche i centri Diurni e quelli residenziali, oltreché, da ultime ma non ultime, le agevolazioni lavorative per coloro che assistono familiari con disabilità o per gli stessi lavoratori con disabilità, in particolare se interessati da patologie cronico-degenerative o da altre condizioni che li pongano maggiormente a rischio.
«In àmbito scolastico – si legge nella nota delle Federazioni – ci vengono già segnalati disagi, quali la difficoltà di accesso alla formazione, al sostegno, agli educatori e al supporto alla comunicazione. La formazione a distanza, insomma, non sembra affatto una garanzia accessibile a tutti, specie se in assenza delle direttive da noi richieste. In àmbito lavorativo, invece, chiediamo soprattutto un rafforzamento e l’estensione di permessi e congedi già esistenti, senza dimenticare . il cosiddetto Smart Working [“lavoro agile”, N.d.R.] e il lavoro a distanza. In questo caso ci rivolgiamo al Dipartimento della Funzione Pubblica, che sul punto ha emanato una Circolare (n. 1 del 4 marzo), di fissare garanzie e  priorità affinché queste misure riguardino innanzitutto i lavoratori con disabilità con un quadro clinico di maggiore rischio». (S.B.)

Di seguito si riporta la comunicazione inviata da FISH e FAND all’Ufficio per la Promozione dei Diritti delle Persone con Disabilità, presso la Presidenza del Consiglio:
Le persone con disabilità, specie quelle con patologie cronico-degenerative e complesse, pluridisabilità, disturbi dello spettro autistico e del neurosviluppo e, più in generale, tutte quelle che presentano un quadro clinico precario, inclusi gli esiti da patologie oncologiche, sono maggiormente esposte sia ai rischi sanitari derivanti dall’epidemia di coronavirus, sia alle ricadute sociali che da quella derivano. A queste persone, proprio per la loro maggiore fragilità, va riservata una maggiore e specifica attenzione, anche nel rispetto dell’articolo 11 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità [“Situazioni di rischio ed emergenze umanitarie”, N.d.R.].
Pertanto, sulla base di quanto ci stanno segnalando e richiedendo le persone con disabilità ed i loro familiari, attraverso le Associazioni aderenti, siamo a segnalare la necessità e l’urgenza che vengano approntati urgenti provvedimenti, compatibilmente con le direttive stabilite dalle autorità sanitarie competenti, che, di seguito, ci permettiamo di suggerire.
1) A seguito della sospensione della didattica frontale delle scuole di ogni ordine e grado:
– Prendere in considerazione la necessità di emanare un’urgente direttiva che, con effetto immediato, disponga che le istituzioni scolastiche attivino, al domicilio degli alunni e studenti con disabilità ed in accordo con le famiglie, la continuità didattica attraverso gli insegnanti di sostegno ad essi assegnati e per le ore corrispondenti a quelle indicate nei singoli PEI [Piani Educativi Individualizzati, N.d.R.].
– Prendere in considerazione la necessità di emanare analoga direttiva per gli enti locali interessati, per assicurare, con le medesime modalità di cui sopra, l’attività domiciliare degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione e/o per l’assistenza igienico personale.
– In questo quadro va assunta a riferimento la più recente disciplina e quindi l’articolo 16 del Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 66 (Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera c della Legge 13 luglio 2015, n. 107).
2) A seguito o in presenza della chiusura o riduzione delle attività dei centri diurni frequentati da persone con disabilità:
– Prendere in considerazione la necessità di emanare un’urgente direttiva che, con effetto immediato, disponga rispettivamente nei confronti delle Aziende Sanitarie e Socio Sanitarie e degli altri enti locali (ognuno per i servizi rientranti nelle proprie responsabilità) di garantire, in sostituzione e/o ad integrazione delle attività dei centri diurni, analoghe prestazioni domiciliari.
– Indicare a tali enti di procedere al rafforzamento delle attività domiciliari in atto, relative sia alle prestazioni di assistenza che a quelle di carattere sanitario.
– Prendere in considerazione la necessità di emanare ogni altro provvedimento ritenuto utile o opportuno per evitare che l’intero carico assistenziale ricada sulle famiglie, già molto provate, alleviandole almeno per alcune ore, e che le persone con disabilità vedano interrotti i propri percorsi educativi, didattici, assistenziali, sanitari.
Tali provvedimenti, oltre che al positivo impatto che avrebbero sulle persone con disabilità e sui loro familiari, porterebbero anche un indubbio beneficio in termini occupazionali e di garanzia di stabilità economica per lavoratrici ed i lavoratori operanti all’interno degli enti del terzo settore che assicurano tali servizi e che hanno già segnalato le negative ripercussioni sia in termini economici che occupazionali derivanti dall’interruzione o dalla limitazione di tali attività.
3) Emergenze nelle strutture residenziali per persone con disabilità.
– Per quanto attiene ai centri residenziali in cui vivono persone con disabilità, spesso anziane e con un pregresso complesso quadro clinico, si rende necessario, a tutela della loro salute e quella degli operatori che se ne prendono cura e carico, di predisporre specifici protocolli e procedure per affrontare i casi di contagio all’interno delle stesse strutture e che possono essere gestiti senza necessità di ricovero in strutture sanitarie esterne.
– Allo stesso tempo occorre approntare specifiche indicazioni e protocolli per gestire situazioni che necessitano di ricovero in strutture sanitarie esterne, in reparti di terapia intensiva o pre-intensiva, specie per persone con disabilità non collaboranti.
A tal fine si segnala la necessità di fare riferimento ai protocolli, già da anni sperimentati, per es. attraverso il “progetto DAMA” di Milano, Varese e Mantova, o attraverso il “progetto TOBIA” presso l’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma ecc., ed ai sanitari che su tali aspetti, avendo sviluppato una specifica competenza, possono fornire utili indicazioni operative a fronte di protocolli già sperimentati.
– Si segnala, inoltre, la forte preoccupazione espressa dalle famiglie e dagli enti del terzo settore in merito alle ripercussioni economiche ed occupazionali che potrebbero mettere a serio rischio la stessa prosecuzione dei primari ed irrinunciabili servizi in discorso, nonché il mantenimento dei livelli occupazionali del personale che rappresenta un patrimonio imperdibile di competenze e sensibilità, senza il quale, in moltissimi casi, sarebbe posta a rischio la stessa sopravvivenza delle persone con disabilità di cui questi enti, operatori e professionisti si prendono cura e carico.
Pertanto, anche in questo caso, si richiede l’emanazione di provvedimenti atti a sostenere il settore, senza alcuna penalizzazione, né dal punto di vista economico né dal punto di vista occupazionale.
In questo quadro è essenziale un monitoraggio, anche a livello regionale, e un confronto costante con le organizzazioni delle persone con disabilità.
4) Agevolazioni lavorative e forme di flessibilità.
– A fronte dei maggiori carichi assistenziali per i lavoratori che assistano familiari con disabilità, si valuti l’ipotesi di ampliare in via straordinaria le condizioni di accesso ai permessi lavorativi (ex. articolo 33, della Legge 104/92) e ai congedi retribuiti ex articolo 42, comma 5 del Decreto legislativo 151/01; estendendo l’entità dei primi e, per i secondi, non computando ai fini del limite complessivo (attualmente due anni) i periodi fruiti durante l’emergenza in parola.
– A fronte dei maggiori disagi subiti dai lavoratori con disabilità, si preveda l’estensione dell’entità dei permessi lavorativi previsti dall’articolo 33 della Legge 104/92, attualmente fissata a 3 giorni mensili o a due ore giornaliere.
– A fronte dei maggiori rischi di esposizione al contagio per i lavoratori con disabilità grave, si preveda, eventualmente richiedendo specifica attestazione medica che certifichi la presenza di particolari patologie (solo a titolo di esempio: oncologiche, oncoematologiche, con compromissioni respiratorie o cardiologiche), l’estensione – per la durata dell’emergenza in parola – dei congedi retribuiti ex articolo 42, comma 5 del Decreto Legislativo 151/01, attualmente riservati ai soli lavoratori che assistano familiari con disabilità.
5) Misure incentivanti per il ricorso a modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa.
– Su tale aspetto il Dipartimento della Funzione Pubblica ha emanato il 4 marzo un’apprezzabile Circolare (n. 1/2020) che incentiva forme di Smart Working nella Pubblica Amministrazione.
Si suggerisce di integrare quei contenuti con elementi utili a raccomandare, rafforzare, rendere praticabili quelle misure, accordando priorità ed attenzione ai dipendenti con un quadro clinico a rischio, con disabilità gravi, che siano maggiormente esposte ai rischi sanitari dell’emergenza in parola.
Si conferma senza esitazione la nostra disponibilità ad assicurare la più ampia collaborazione nel definire, diffondere ed attuare quanto si riterrà utile porre in essere.
È di tutta evidenza che la presente riveste carattere di estrema urgenza e che i discendenti provvedimenti hanno senso solo se disposti ed attuati “ad horas”. Diversamente temiamo che, a breve, sarà la cronaca a segnalare il “dramma” vissuto da persone con disabilità, famiglie ed operatori lasciati soli a gestire questa terribile ed inedita emergenza.
Vincenzo Falabella – Presidente FISH ONLUS
Nazaro Pagano – Presidente FAND

Fonti: www.superando.it e www.pressin.it

Lelli la Richiesta misure urgenti FISH – FAND

Al via i corsi alla Scuola della Formazione dei Promotori della Longevità e dell’Invecchiamento attivo

Ripartono i corsi della Scuola di formazione dei promotori della longevità e dell’invecchiamento attivo, organizzati in collaborazione con la Comunità mondiale della Longevità (Cmdl), l’Associazione Medicina Sociale, Ierfop e Fondazione di Sardegna. Un nuovo ciclo di lezioni che si terranno il 7 ed il 14 marzo alle ore 9 presso la sede IERFOP in via Platone 1/3 a Cagliari. Temporaneamente saranno tenute a distanza a causa dell’emergenza coronavirus e saranno trasmesse in diretta sul web e su una piattaforma in videoconferenza.

Il ciclo di lezioni si aprirà con il primo modulo “L’invecchiamento dinamico ed evolutivo” ed il secondo modulo dal titolo “Invecchiamento e funzionamento cognitivo”. Al centro della giornata di lavoro il funzionamento cognitivo e le patologie neurodegenerative in ambito cognitivo in un’ottica conoscitiva, preventiva e di analisi delle ripercussioni sulla vita delle persone afflitte da tali problematiche.

La Scuola punta a formare figure professionali in grado di supportare le persone avanti negli anni nei loro percorsi di vita, ma anche capaci di affrontare le molteplici esigenze legate all’invecchiamento, valorizzando il funzionamento fisico e psicognitivo. “Del corpo docente faranno parte anche testimonial dell’invecchiamento attivo, centenari e over 90, i cosiddetti ‘grandi vecchi’ con il loro bagaglio di saggezze ed esperienze”, spiega Roberto Pili, presidente di Ierfop e Cmdl e direttore della Scuola. Previsti focus su “I migliori stili di vita” e su “Come costruirsi una zona blu in casa propria”, sugli stili alimentari, sulla capacità di costruire relazioni affettive e mantenere in vita gli interessi culturali.

Le nuove attività della Scuola sono rivolte a medici, psicologi, pedagogisti, educatori, operatori sociosanitari e familiari di persone in età avanzata. A fine corso sarà rilasciato un attestato. “La consapevolezza che all’aumento dell’aspettativa di vita deve corrispondere un equivalente aspettativa di vita in salute rappresenta l’elemento di maggior motivazione per la formazione di operatori professionali capaci di approfondire e divulgare nel territorio le conoscenze più avanzate nella promozione della salute – argomenta Pili – Le esperienze di studio nelle popolazioni di longevi sia in Sardegna sia in altre Zone Blu del mondo indicano che la promozione della longevità può essere un processo sostenibile solo se tutte le componenti della società cooperano in questa direzione”.

Per info scrivete a ierfop@ierfop.org o chiamate al num. 070/529981

Leggi la notizia su www.ansa.it e  www.unionesarda.it

SOSPENSIONE ATTIVITÀ FORMATIVE

In ottemperanza al Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 04/03/2020 si comunica che le attività formative frontali presso tutte le sedi IERFOP, sono temporaneamente sospese fino al 15 marzo.

Per informazioni si invitano gli utenti a contattare le sedi IERFOP telefonicamente o via mail a ierfop@ierfop.org

Sassari: Ricerca tirocinante Addetto Segreteria Amministrativa

L’Openjobmetis SpA, Agenzia di Lavoro – filiale di Sassari – ricerca, per azienda cliente, n. 1 Addetto/a alla segreteria amministrativa appartenente alle categorie protette 68/99 che si occupi di centralino, fatturazione e rapporto con la clientela.
Requisiti: Diploma, buona capacità a lavorare in team e di utilizzare Excel e Word, predisposto al rapporto con il pubblico.
Sede di lavoro: Mejlogu

L’impresa ricercante offre un contratto a tirocinio a far data dal 31/03/2020.

Le offerte di lavoro si rivolgono ad entrambi i sessi (D. Lgs 198/2006).

Per candidarsi visita la proposta sul sito www.openjobmetis.it