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Accessibilità digitale

L’INPS si “dimentica” delle persone con disabilità sensoriali

L’Associazione Luca Coscioni ha inviato una diffida all’INPS, poiché nella giornata del  1° aprile, il modulo per richiedere il bonus di 600 euro, rivolto a lavoratori autonomi e “Partite IVA”, come stabilito dal Decreto cosiddetto “Cura Italia”, non è risultato essere fruibile da parte delle persone con disabilità sensoriale. In particolare le persone con disabilità visiva non sono riuscite ad accedere al modulo stesso, dal momento che quest’ultimo era stato sviluppato in modo non conforme alla normativa sull’accessibilità digitale.

«Già è grave dover rilevare che il sito dell’INPS non sia stato fruibile nella giornata del 1° aprile, da migliaia di cittadini in difficoltà, ancor più grave è constatare che in fase di preparazione della pagina web dedicata al bonus ci si sia “dimenticati” di rendere accessibile anche alle persone con disabilità sensoriale il modulo che occorre compilare per richiedere il bonus di 600 euro» dichiara Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni, organizzazione che ha inviato una diffida all’INPS.

Come ricordano dall’Associazione Coscioni, «la Legge 4/04, aggiornata successivamente dal Decreto Legislativo 106/18, stabilisce espressamente che debba essere garantito il diritto di accesso ai servizi e ai contenuti telematici e informatici della Pubblica Amministrazione anche alle persone con disabilità sensoriale. In caso contrario si configura, da parte della Pubblica Amministrazione, una discriminazione collettiva ai sensi della Legge 67/06».

«Abbiamo pertanto invitato l’INPS – spiega l’avvocato Alessandro Gerardi, consigliere generale dell’Associazione Coscioni ed estensore della diffida all’Istituto – a predisporre sul proprio sito web il predetto modulo in modo tale da renderlo immediatamente fruibile e accessibile anche alle persone con disabilità sensoriale. In caso contrario ci rivolgeremo al Difensore Civico Digitale, per chiedergli di predisporre con urgenza le opportune misure correttive, riservandoci da ultimo il diritto di agire in sede giudiziaria attraverso una procedura d’urgenza».

Fonte: www.superando.it

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